Inquinamento digitale: come ridurre la digital carbon footprint
3 Maggio 2022
Smartphone, computer, tablet: non importa quale sia il dispositivo, gli ultimi studi confermano che le persone trascorrono molto del loro tempo online. Secondo il Global Digital Report 2022 di Wearesocial, passiamo online in media 6 ore al giorno tra casa e lavoro. Senza contare tutte quelle figure che, come noi, del digitale ne hanno fatto una professione e che passano gran parte delle giornate connessi. Una quantità di tempo che diventa sempre più impattante anche per l’ambiente, ma quanto inquina il digitale? Dai siti alle criptovalute, Internet consuma enormi quantità di elettricità nei data center, nelle reti di telecomunicazioni e nei dispositivi degli utenti. Secondo il manifesto per un digitale sostenibile presentato da IAB Italia, se Internet fosse un paese, sarebbe il settimo inquinatore più grande al mondo. Scopriamo cosa dicono gli ultimi studi in merito e come ridurre il proprio impatto digitale!
Quanto inquina il digitale nel mondo?
Secondo lo Studio sulla Sostenibilità di IAB Italia e YouGov, il funzionamento dei prodotti e dei servizi digitali ogni anno produce 1.6 miliardi di tonnellate di gas serra. In altre parole, ognuno di noi produce, solo grazie al digitale, oltre 400 kg di anidride carbonica. In generale, la digital industry è responsabile del 4% delle emissioni di CO2 mondiali. Un dato destinato a raddoppiare entro il 2025 e ad arrivare al 20% del totale delle emissioni di CO2 mondiali entro il 2050. Se guardiamo al nostro Paese, ci sono circa 35 milioni di utenti che quotidianamente inviano e-mail. L’invio di una e-mail produce circa 4g di CO2. Malgrado ciò, per gli italiani l’interrelazione tra digitale e impatto ambientale è limitata principalmente al ricambio dei dispositivi elettronici (smartphone, tablet e computer). Per gli intervistati, azioni quali l’invio di e-mail o la visione di un film in streaming hanno infatti un minore impatto negativo sull’ambiente rispetto ad altre azioni.
Cosa fare per ridurre il proprio impatto digitale
I nostri comportamenti quotidiani possono ridurre drasticamente il nostro impatto digitale. Tra le pratiche più utili per inquinare meno, suggeriamo una serie di azioni virtuose come:
- chiudere tab che non sono utili all’attività che si sta svolgendo,
- togliere dall’archivio file obsoleti o duplicati,
- cancellare le app che non utilizziamo sul telefono,
- non salvare tutto su più piattaforme online,
- non iscriversi a newsletter che non apriremo,
- cancellare gli account che non usiamo più,
- spegnere la webcam durante le call se non è necessario,
- ascoltare la musica offline scaricando i brani.
Anche nella nostra vita lavorativa, sono tanti i comportamenti che possiamo adottare per salvaguardare l’ambiente, iniziando a:
- limitare gli invii delle email ai destinatari chiave,
- ridurre le dimensioni dei file in allegato,
- abbassare la luminosità dello schermo,
- sostituire i device elettronici solo quando indispensabile e con dispositivi ricondizionati,
- salvare le pagine più consultate per ridurre l’utilizzo dei motori di ricerca,
- ottimizzare il data storage, valutando quando è necessario attivare il backup automatico.
Best practice per le aziende che vogliono limitare l’inquinamento digitale
L’inquinamento digitale è un tema che riguarda anche le aziende. Basti pensare al consumo energetico richiesto dai data center o l’eccessivo utilizzo di e-mail, cloud, motori di ricerca e archiviazione di contenuti multimediali. Come ridurre le emissioni generate da queste attività? Sono numerose le best practice per limitare l’inquinamento digitale in azienda. Innanzitutto riconoscendo il problema e aggiungendo la sostenibilità digitale tra le priorità. È importante poi stabilire un obiettivo migliorativo da raggiungere in breve tempo e promuovere tra i dipendenti una cultura aziendale votata ad un corretto utilizzo degli strumenti digitali, premiando o incentivando i comportamenti virtuosi. È necessario misurare fin da subito la carbon footprint del sito aziendale e ripensare le modalità di data collection e di archiviazione. Ogni azienda dovrebbe, infine, preferire infrastrutture green, selezionando con cura i provider, le fonti energetiche e le soluzioni più eco friendly. Non solo, è possibile privilegiare il cloud all’in-house tech e favorire l’automazione con soluzioni AI sostenibili.
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